DISTANZA 57Km
DISLIVELLO 2300 mt.
DIFFICOLTÀ impegnativo
DA NON PERDERE
Il Parco naturale delle Prealpi Giulie è un vanto di questo territorio. Museo dell’arrotino a Stolvizza. In Val Resia si parla una lingua derivante dal russo e si respira un’aria antica.
COME RAGGIUNGERE IL POSTO:
Partenza fissata a Resiutta lungo la statale 13
DESCRIZIONE PERCORSO:
Dal parcheggio si entra in paese e da qui in Val Resia. Al primo bivio si va a destra verso Povici di sotto e poi Borgo Povici. Ad una catasta di legno si scende per sentiero a sinistra verso il torrente Resia e poi si segue uno stupendo sentiero in saliscendi che attraversando delle radure con baite porta alla passerella di Tigo. Il sentiero continuerebbe ancora ma bisogna attraversare e prendere l’asfalto risalendo la valle. Oltrepassare i bivi per Carnizza e Oseacco e proseguire su asfalto fino a Braide prima di un ponticello dove a destra si segue l’indicazione per il sentiero Ta Lipa Pot. Molto ciclabile con pochi passi a piedi fino alla radura con strada bianca. Si prosegue comodamente fino ad una salita su sentiero che costringe a spingere per qualche minuto. Si sbuca in cima in un prato con molti orti coltivati ad aglio e ci dirige verso la strada poco oltre Stolvizza. La traccia gps lascia la strada per scendere un sentierino molto bello fino a uno stavolo ma poi invaso da vegetazione nel suo proseguo, quindi meglio fare i tornanti asfaltati fino al torrente e poi iniziare la salita sempre su asfalto fino a Coritis e poi sempre più dura fino malga Coot. Dalla malga, gestita in estate e ottimo punto di ristoro, parte un traverso ciclabile in parte , che passando per casera Berdo porta a casera Canin. Da qui si scende inizialmente su prato poi su sentiero sassoso con qualche passo a piedi per breve tratto. Poi inizia una lunga discesa davvero memorabile, con qualche tratto ripido e tecnico ma nel complesso veramente godibile. In fondo si fa un breve traverso e si sbuca sulla strada che abbiamo fatto in salita. Pochi metri in discesa e subito si va destra per strada sterrata bianca. Questa sale a lungo senza grosse pendenze fino allo stavolo di Tanaromi o Tana Rawni. Poco prima della costruzione scende a sinistra il sentiero con indicazioni sentiero di Matteo. La traccia gps fa un piccolo anello perchè siamo saliti a cercare una fontana( invano). Anche questa discesa è memorabile, addirittura più divertente della precedente, molto veloce e su un fondo ottimo. La goduria finisce con circa 50 metri di dislivello da fare a piedi con una scalinata ed un ponte alla fine. Poi breve tratto ciclabile in piano e salita a spinta fino alle case di Ladina.(Fontana) Da qui asfalto fino a Stolvizza . Poi si prende l’altro ramo del sentiero Ta Lipa Pot, con una discesa veloce, appena spiana si può evitare l’ansa del sentiero ( che tanto è poco ciclabile) attraversando a sinistra. Il sentiero poi è magnifico e per quelli bravi tutto ciclabile, per gli altri si intervalla un tratto veloce e scorrevole con un passaggio con piede a terra. Ad una curva che scende a sinistra si abbandona il Ta Lipa Pot e si va diritti per un altro tratto spettacolare. Alla fine si salgono a piedi dei tornanti e si arriva ad una strada asfaltata che porta a Prato di Resia. Si attraversa il paese e dopo le scuole ( piccolo errore nella traccia gps) si scende nella zona produttiva. Qui bisogna cercare l’imbocco di un sentiero che sale leggermente e poi scende molto divertente fino alle case Bric. Qui si va a sinistra e con un divertente sentiero che termina su una scalinata poco ciclabile si arriva al ponte Barman. Discesa su asfalto e alla passerella di Tigo si riprende il sentiero descritto a inizio gita.
UNA PANORAMICA SUL GIRO
Giro lungo e faticoso sopratutto per la salita a Malga Coot. Valutare la salita meccanizzata fino al divieto dopo Coritis. Da li in poi diventa una raidata da ricordare e fattibile con bici performanti in discesa.
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